HAIL TO THE EMPEROR, POWDER TO US

SKI LOCAL CON KATHI E MAX

Sua Maestà il Wilder Kaiser ne ha affascinati tanti di alpinisti. Tra loro anche Kathi Sandbichler e Max Draeger, che ormai da anni sono tra i suoi fedeli sudditi, conquistati dalle sue ripide pareti, le sue forcelle e i suoi canaloni. Per la nostra coppia di atleti, il Tirolo austriaco è la loro casa, e non devono fare tanta strada per raggiungere le imponenti montagne del Wilder Kaiser. Un angolo di mondo tanto amato quanto frequentato, ma che sa offrire anche occasioni di solitudine e meravigliosi per-corsi fuoripista a chi si avventura ad esplorarlo. Parti con Kathi e Max alla scoperta di uno dei loro tracciati preferiti: il tour del Griesner Kar.

“PER NOI SKI LOCAL SIGNIFICA ESPLORARE LE MONTAGNE CHE CI CIRCONDANO COME FOSSERO UN IMMENSO PARCO GIOCHI E SCOVARE L’AVVENTURA SCIISTICA PERFETTA LONTANI DALLE VIE BATTUTE.”
(MAX DRAEGER)

IL WILDER KAISER: L’IMPERATORE DAL SUO LATO PIÙ NOBILE

Ed eccoci di nuovo al rifugio Fritz Pflaum sul Griesner Kar. Il vento ci fischia nelle orecchie, fa un bel freschetto e sta nevicando da ore. Per sciare non sembra proprio giornata. Così ci accomodiamo nella piccola ma accogliente stube del rifugio, ci beviamo un caffè e poi liberiamo le imposte dalla neve. Presto si risvegliano i ricordi. Kathi ed io viviamo a Kufstein, sull’altro versante del Wilder Kaiser. Ma già prima di trasferirci in zona abbiamo iniziato ad esplorare di frequente questa gemma montuosa. Uno dei primissimi tour che abbiamo affrontato insieme ci ha condotti alla Hochgrubachspitze oc-cidentale: la discesa dallo Schönwetterfensterl (lett. finestrella sul bel tempo) è stata anche la mia prima impresa scialpinistica degna di nota. È così che è scoccata la scintilla. Da allora non ho mai smesso di amare né lo scialpinismo, né i canaloni del Kaiser. E nemmeno la mia ragazza.

La neve, così morbida e profonda. Anche troppo…

Finalmente nel primo pomeriggio la situazione meteo si stabilizza e tra le fitte nubi si apre sempre più una vera e propria “finestrella sul bel tempo”. La situazione ci sembra invitante, ma allo stesso tempo scostante e tetra… Decidiamo di fare almeno un tentativo e di accertarci delle condizioni sul posto. Un profilo di neve su terreno sicuro ci dà fiducia relativamente al manto nevoso, ma per va-lutare il trasporto eolico della neve nel canalone dobbiamo spingerci più in alto. Il terreno ci è famili-are e con le pelli riusciamo ad avanzare rapidamente. Poco dopo, quando il pendio inizia a diventare più ripido, allacciamo gli sci agli zaini. Ad un certo punto, però, non riusciamo più a progredire: la neve è così morbida e profonda che fatichiamo a mettere un piede davanti all’altro. Lottiamo per una buona mezz’ora, ma quando il tempo peggiora e lo spindrift pure, dobbiamo arrenderci al fatto che oggi non avremo chance. Chissà, forse domani...

Sua Maestà si sveglia di buon umore

E infatti avevamo ragione: dopo una serata di relax nel rifugio e una notte di riposo, il mattino se-guente ci danno il buongiorno l’annunciato bel tempo e un’alba mozzafiato. Le tracce che avevamo lasciato ieri si vedono a malapena e dopo il vento e la neve fresca della notte precedente i nostri sensi sono in allerta. Oggi, però, l’imperatore è di buon umore. L’incedere è ancora incredibilmente faticoso, ma la neve oppone poca resistenza: le condizioni perfette per affrontare il canalone. A dire il vero non ricordiamo di aver mai visto così tanta neve qui negli ultimi anni. Persino la parte superiore, di solito un canalone esteso, duro e stretto, oggi si presenta come un ampio couloir che invita a darci dentro.

Mentre ci approntiamo alla discesa e dalla piccola forcella guardiamo giù nel circo glaciale, da valle i primi scialpinisti iniziano ad avvicinarsi al rifugio Fritz Pflaum. Non possiamo far a meno di sorridere: per lo meno la first line non ce la toglie nessuno. 3, 2, 1… via! Ciò che segue è quel mix di adrenalina, endorfine e pura gioia… emozioni che ogni freerider conosce molto bene. Che sensazione incredibi-le poter tracciare una linea del genere in condizioni perfette e a due passi da “casa”! Gettiamo un’occhiata alle tracce che abbiamo lasciato, rimettiamo le pelli e ci mettiamo in marcia verso il pros-simo pendio. Non è che l’inizio: sarà una lunga giornata...