CHE TIPI DI VALANGHE ESISTONO?
Le valanghe si distinguono principalmente in tre tipi, a seconda della meccanica coinvolta nell’innesco: valanghe di neve a debole coesione, valanghe a lastroni e valanghe per scivolamento di neve.
Valanghe a debole coesione di neve asciutta
Una valanga di neve a debole coesione può essere asciutta o bagnata. Le valanghe di questo tipo sono caratterizzate da un distacco puntiforme e da un cono a forma di pera. Si tratta per lo più di valanghe di piccole dimensioni, che difficilmente riescono a seppellire una persona. Le valanghe a debole coesione di neve asciutta si verificano soprattutto dopo nevicate recenti e su terreni ripidi con un’inclinazione superiore ai 40°.
Valanghe a debole coesione di neve bagnata
Le valanghe a debole coesione di neve bagnata si osservano in caso di forte riscaldamento, spesso su terreni rocciosi ripidi con un’inclinazione dai 35° in su. Una volta innescate, queste valanghe possono raggiungere anche zone più pianeggianti.
Valanghe nubiformi
Vengono chiamate nubiformi le valanghe di neve asciutta la cui traiettoria interessa pendii molto ripidi con ampi salti di roccia. In questo caso le masse nevose accelerano a causa del grande salto, mescolandosi con l’aria. A seconda della quantità di neve in caduta libera, questo tipo di valanga può essere innocua (spindrift) oppure creare un’enorme onda d’urto dal notevole potenziale distruttivo. Le valanghe nubiformi si osservano soprattutto sulle montagne molto alte in concomitanza di due fattori: temperature basse e salti di roccia ampi (p.es. sull’Himalaya).
Valanghe a lastroni
Quella a lastroni è la valanga più letale per chi pratica sport invernali. Si stima che circa il 99% dei travolgimenti mortali sia dovuto a questo tipo di valanga. Le valanghe a lastroni sono tipicamente caratterizzate da un distacco con bordo molto largo, compreso tra 20 e diverse centinaia di metri. Di solito sono formate da neve asciutta su uno strato debole, e perché avvenga lo scivolamento è necessario che il pendio abbia un’inclinazione di almeno 30°. Il presupposto per una valanga a lastroni è che la lastra di neve coesa si trovi su uno strato debole (di solito costituito da uno strato molto morbido con cristalli di neve angolari). Se lo strato debole viene in qualche modo sollecitato (p.es dal passaggio umano o da un distacco), si produce una frattura che in pochi secondi si propaga, causando lo scivolamento accelerato dell’intera lastra.
Valanghe di slittamento
Quella per scivolamento è una valanga particolare, che si verifica per lo più su pendii erbosi ripidi (dai 27° d’inclinazione in su). In questo caso la lastra di neve scivola su uno strato d’acqua che si forma, per esempio, quando l’umidità della neve va a depositarsi su un manto erboso costituito da steli a gambo lungo appiattiti (valanga da scivolamento calda). In altri casi l’umidità può provenire dal terreno stesso (prati umidi) oppure crearsi quando la prima neve cade su pendii erbosi molto bagnati. Di solito – ma non sempre – prima dell’innesco della valanga si formano delle tipiche rotture “a bocca di balena”. Questo tipo di valanga è a innesco spontaneo, ovvero non può essere provocata dall’uomo, ed è quasi impossibile prevedere se e quando si verificherà un distacco.
QUALI SONO LE DIFFERENZE TRA I VARI TIPI DI VALANGA?
La valangologia, ovvero la scienza che studia i fenomeni valanghivi, distingue e classifica le valanghe principalmente in base ai meccanismi di innesco e alla meccanica con cui si verificano. Per noi amanti degli sport invernali, i tre tipi di valanga più rilevanti sono: valanghe per scivolamento di neve, valanghe di neve a debole coesione e valanghe a lastroni.
Queste tre categorie principali possono poi essere divise in sottocategorie che meglio definiscono la valanga in base ad altri criteri, come il fatto che la neve sia asciutta o bagnata, se lo scivolamento avvenga su uno strato vicino al suolo o su uno strato debole del manto nevoso, e se la neve slitti e basta lungo la traiettoria o “salti” mescolandosi con l’aria. In questi casi si può parlare, per esempio, di valanghe di neve bagnata o asciutta, valanghe di fondo e valanghe nubiformi. Tutte queste sottocategorie sono comunque riconducibili a uno dei tre tipi menzionati sopra: valanghe per scivolamento di neve, valanghe di neve a debole coesione e valanghe a lastroni.
Per poter riconoscere i pericoli sul campo e valutare correttamente il rischio, è indispensabile saper distinguere i vari tipi di valanga e comprenderne i meccanismi di innesco.
VALANGHE DI SLITTAMENTO
Le valanghe per scivolamento di neve spesso somigliano molto a quelle a lastroni, ma raramente risultano letali. Questo perché l’innesco è spontaneo e non provocato da chi pratica sport invernali. In linea di massima, basta evitare di trattenersi inutilmente sotto valanghe da scivolamento già innescate o evidenti rotture del manto nevoso. In molti casi, il pericolo di valanga per scivolamento è facilmente riconoscibile dalle tipiche “bocche di balena”.
- Tipiche rotture del manto a monte (a bocca di balena)
- Nessun distacco artificiale
- Inclinazione > 27°, spesso ad altitudini medio-basse
- La neve slitta su uno strato d’acqua, per lo più su pendii erbosi ripidi
- Molto raramente ha esiti letali
VALANGA A LASTRONI
Di norma le valanghe a lastroni sono le più pericolose per chi pratica sport invernali: causano il 98% delle vittime, e nel 95% dei casi sono le vittime stesse a provocarle. La frattura del manto nevoso si propaga a una velocità che va dagli 80 ai 200 km/h, provocando il cedimento dello strato debole e lo scivolamento della lastra di neve.
- Tipico distacco con bordo a forma lineare
- Distacco brusco e rapido della lastra
- Scivolamento a lastroni delle masse nevose (nel giro di pochi secondi)
- Inclinazione > 30°
- Causa il 98% delle vittime tra chi pratica sport invernali
VALANGA DI SLITTAMENTO
Se le valanghe a lastroni causano il 98% dei decessi da valanga, a provocare il restante 2% delle vittime sono invece le valanghe di neve a debole coesione. Nella maggior parte dei casi, la loro pericolosità è dovuta non tanto al soffocamento dei travolti, quanto più al fatto che provocano cadute su terreni rocciosi, con conseguenti lesioni di tipo meccanico. Si verificano quasi solo su terreni con pendenze estreme, e possono essere di due tipi: “asciutte” quando c’è neve fresca e “bagnate” quando invece c’è pioggia e un forte rialzo della temperatura.
- Tipico distacco puntiforme e cono a forma di pera
- Può essere asciutta o bagnata, di solito su terreni rocciosi estremamente ripidi
- Spesso provoca cadute, trascinando con sé la persona travolta
- Inclinazione tra circa 35° (bagnata) e circa 40° (asciutta)
- Provoca circa il 2% dei morti
QUIZ SCIALPINISMO: I TIPI DI VALANGHE
Ti piace sfidare la montagna? Allora ti proponiamo un’altra sfida... il nostro quiz. Non è facilissimo, ma non temere: è fatto proprio per darti la possibilità di ripassare più volte le basi fondamentali su neve e firn, verificare il tuo livello di apprendimento e fissare meglio i concetti.
Scegli la risposta giusta e clicca su “avanti”.
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LA VALANGA A LASTRONI
Quelle a lastroni sono le valanghe più pericolose e letali per chi pratica sport invernali. Nel 95% dei casi sono proprio le vittime a provocarle.
COME SI FORMA UNA VALANGA A LASTRONI?
Con una valanga di lastroni si ha il distacco improvviso di un intero lastrone di neve. Se si viene coinvolti diventa quasi impossibile fuggire. Sul solo arco alpino, ogni anno circa 115 persone perdono la vita a causa delle valanghe, e quasi sempre si tratta di lastroni di neve. Va detto che il rischio non è costante: esistono le cosiddette “stagioni delle valanghe”, ovvero periodi in cui il rischio è nettamente maggiore a causa di determinate condizioni meteorologiche e del manto nevoso. Di solito queste “stagioni” durano solo per pochi giorni all’anno, e nei periodi che le precedono e le seguono le condizioni tendono a essere abbastanza sicure. Quindi è fondamentale riconoscere queste specifiche fasi di pericolo. Il rischio di valanghe varia anche in base al terreno, e spesso interessa solo esposizioni, altitudini o tipi di terreno particolari. Anche questo permette di evitare i punti più pericolosi.
GLI “INGREDIENTI” PER UNA VALANGA A LASTRONI
Una valanga a lastroni è un evento relativamente raro, che per verificarsi richiede la concomitanza di condizioni specifiche. Solo quando il manto nevoso e/o il terreno presentano tutti i quattro “ingredienti” elencati di seguito è possibile che si verifichi una valanga di questo tipo.
- Stratificazione
- Innesco
- Propagazione
- Pendenza
Stratificazione
Condizione indispensabile perché si formi un lastrone di neve è una “stratificazione sfavorevole”, ovvero la presenza di uno strato di neve coesa sopra uno strato fragile. Il termine “coesa” non deve ingannare: anche i cristalli di neve fresca poco coesi ma leggermente incastrati tra loro possono essere legati quanto basta per trasmettere le sollecitazioni e provocare un distacco. Gli strati deboli, ovvero strati in cui i cristalli di neve sono scarsamente legati gli uni agli altri, sono formati tipicamente da brina di superficie, brina di profondità (cristalli a calice) o cristalli angolari. Il meccanismo di propagazione e distacco va sempre inteso come il risultato dell’interazione tra la lastra e lo strato debole sottostante.
Innesco
La seconda condizione necessaria perché si verifichi la valanga a lastroni è un evento che la inneschi. Di solito questo avviene quando qualcuno, praticando sport invernali, disturba lo strato debole producendo sollecitazioni. La probabilità che si crei un distacco dipende soprattutto dallo spessore e dalla durezza della lastra di neve che si trova sopra lo strato debole. Buoni indicatori in tal senso possono essere la profondità di affondamento e la profondità dello strato debole.
Propagazione
La terza condizione è che la rottura possa propagarsi. Se la lastra è sufficientemente coesa e lo strato debole sottostante è abbastanza fragile, la rottura si propagherà attraverso il manto nevoso in meno di un secondo. Quando lo strato debole ha una densità limitata (ovvero è costituito soprattutto da cristalli grandi e angolari non coesi), la lastra può scivolare pur presentandosi molto morbida e non coesa. Se invece lo strato debole è più resistente, è necessario che la lastra sia più dura e coesa perché la rottura possa propagarsi.
Pendenza
La quarta condizione è una pendenza sufficiente a far slittare la lastra di neve. Per le valanghe a lastroni serve un’inclinazione superiore ai 30°. Inoltre la lastra deve essere anche abbastanza grande per potersi svincolare lateralmente, ovvero deve misurare almeno 20 x 20 metri. Nelle “valanghe da sciatore” osservate la mediana mostrava un’inclinazione di 38° nel punto più ripido della lastra distaccata.
La valanga a lastroni è il pericolo principale per chi pratica sport invernali, e il tipo di valanga più letale. Nel 95% dei casi sono le vittime stesse a provocare il distacco.
QUIZ SCIALPINISMO: LA VALANGA A LASTRONI
Quali sono le condizioni necessarie per la formazione di una valanga a lastroni? Seleziona i quattro “ingredienti” tra quelli proposti a sinistra.
QUIZ SCIALPINISMO: LA VALANGA A LASTRONI
La valanga a lastroni è il pericolo principale per chi pratica sport invernali, e il tipo di valanga più letale. Nel 95% dei casi sono le vittime stesse a provocare il distacco. Quali sono le condizioni necessarie per la formazione di una valanga a lastroni? Seleziona i quattro “ingredienti” tra quelli proposti a sinistra.
Seleziona i quattro “ingredienti” tra quelli proposti a sinistra.
VENTO FORTE
INCLINAZIONE DEL PENDIO SUPERIORE AI 30°
ESPOSIZIONE A NORD
STRATO DEBOLE SOPRA NEVE COESA
NEVE FRESCA
SOVRACCARICO
SUPERFICIE DI SCORRIMENTO MORBIDA
NEVE A DEBOLE COESIONE
CAPACITÀ DI PROPAGAZIONE DELLO STRATO DEBOLE
TEMPERATURE BASSE FINO A -10 °C
NEVE FRESCA
NEVE COESA SOPRA UNO STRATO DEBOLE
QUIZ SCIALPINISMO: LA VALANGA A LASTRONI
La valanga a lastroni è il pericolo principale per chi pratica sport invernali, e il tipo di valanga più letale. Nel 95% dei casi sono le vittime stesse a provocare il distacco. Quali sono le condizioni necessarie per la formazione di una valanga a lastroni? Seleziona i quattro “ingredienti” tra quelli proposti a sinistra.
Seleziona i quattro “ingredienti” tra quelli proposti a sinistra.
VENTO FORTE
INCLINAZIONE DEL PENDIO SUPERIORE AI 30°
ESPOSIZIONE A NORD
STRATO DEBOLE SOPRA NEVE COESA
NEVE FRESCA
SOVRACCARICO
SUPERFICIE DI SCORRIMENTO MORBIDA
NEVE A DEBOLE COESIONE
CAPACITÀ DI PROPAGAZIONE DELLO STRATO DEBOLE
TEMPERATURE BASSE FINO A -10 °C
NEVE FRESCA
NEVE COESA SOPRA UNO STRATO DEBOLE