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LA PIANIFICAZIONE DELL’ITINERARIO CON IL METODO PCMR
L’INTERAZIONE TRA PERICOLO E CONSEGUENZE
In ciascuna delle tre fasi, che sia a casa, in ambiente o sul singolo pendio, prendiamo sempre in esame il pericolo (ovvero la probabilità di distacco di una valanga) e le potenziali conseguenze che ne deriverebbero. È d’importanza vitale tenere ben presenti ambedue i fattori, ponendoci per entrambi le giuste domande. Chiaramente, perché il rischio rimanga entro limiti accettabili, è necessario che almeno uno dei due fattori sia basso o ridotto.
PERICOLO, CONSEGUENZE, MISURE, RISCHIO
È estremamente difficile stimare correttamente la probabilità di una valanga a lastroni. Per farlo, partiamo valutando la possibile presenza dei quattro “ingredienti” indispensabili per la formazione di una lastra di neve, ponendoci una serie di semplici domande.
PIANIFICAZIONE PRATICA CON L’AUSILIO DEL METODO PCMR
Nel pianificare l’itinerario con l’ausilio del PCMR, si procede passo per passo:
IL METODO DEI 30°: COME INDIVIDUARE I PUNTI CHIAVE
Per identificare i potenziali punti chiave ci si può avvalere del metodo dei 30°:
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Si filtrano tutti i pendii con inclinazione superiore ai 30° che si trovano sul percorso che interessa o nella zona in cui ci si muoverà.
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Dai punti chiave si possono escludere i pendii che si trovano fuori dai punti di pericolo (punti critici) riportati nel bollettino valanghe. Questo perché le valanghe a lastroni si verificano quasi esclusivamente alle esposizioni, ai livelli di altitudine e con le morfologie del terreno indicati nel bollettino. Tutte le altre zone si possono quindi considerare abbastanza sicure.
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Si possono escludere anche i pendii nella zona di interesse che si trovano al di sopra del percorso, ma su cui non ci si avventurerà direttamente, purché il problema valanghivo per questi pendii sia quello di neve ventata oppure bagnata. Il motivo per cui nella valutazione consideriamo questi pendii come “non a rischio” è che i distacchi a distanza si verificano quasi esclusivamente quando il problema valanghivo è la neve vecchia o la neve fresca. In effetti è solo in quei casi che possiamo aspettarci delle valanghe nella zona di accumulo.
PIÙ È RIPIDO, PIÙ È PERICOLOSO
Per valutare la probabilità di un distacco si possono considerare i famosi “quattro ingredienti” necessari alla formazione di una valanga a lastroni, ovvero:
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È presente uno strato debole con sopra una lastra di neve (stratificazione sfavorevole)?
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È possibile che lo strato debole venga disturbato (innesco)?
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Un’eventuale frattura nello strato debole potrebbe espandersi (propagazione)?
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L’inclinazione del pendio è sufficiente a far scivolare verso valle la lastra di neve (> 30°)?
Durante la pianificazione da casa, le informazioni di cui si dispone sulle condizioni del manto nevoso sono ancora molto scarse, quindi rispondere alle prime tre domande in questa fase è molto difficile. Ciò che invece è possibile valutare da subito è la ripidità del pendio e il fatto che questo si trovi o meno tra i punti di pericolo indicati nel bollettino valanghe.
ESEMPIO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO NELLA PIANIFICAZIONE DI UN PERCORSO
Ora passiamo a considerare i punti chiave restanti. Se il rischio è classificato come critico, è necessario stabilire se, in quel punto, il pericolo o le potenziali conseguenze possano essere mitigati attraverso misure mirate, come distanze di sicurezza o di alleggerimento, punti di raccolta sicuri, utilizzo di tracce e sfruttamento ottimale del terreno.
Siccome il rischio risulta sempre dalla probabilità di un distacco in relazione alle potenziali conseguenze, nel valutare il rischio questi due fattori devono sempre essere messi in correlazione. In altre parole, se la probabilità di un distacco è alta, le conseguenze devono essere limitate, o viceversa.
QUIZ: IL METODO DEI 30°
Il metodo dei 30 gradi permette di identificare i punti di pericolo e stabilire i punti chiave. Si procede cercando sulla mappa tutti i pendii con inclinazione superiore ai 30 gradi che si trovano lungo e sopra il percorso, a prescindere dal grado di pericolo.
UNO STRUMENTO PRATICO DA SCARICARE
Cliccando sul seguente link puoi scaricare il tool “L’itinerario è sicuro?”. Questo strumento pratico ti aiuta a valutare i punti chiave della pianificazione, a mettere in correlazione i pericoli e le conseguenze e quindi a valutare il rischio risultante.