A casa sulla monti tenton

Chiedere consigli agli altri può essere di grande aiuto. Con genitori che condividono la tua passione, puoi programmare delle giornate insieme ai bambini. Fatti consigliare da genitori con figli più grandi che praticano gite di scialpinismo insieme a loro da qualche anno. I bambini si divertono di più insieme ai loro coetanei ed è incredibile quanto imparino l'uno dall'altro.

Anche se sono piccoli, è bene coinvolgerli. Prenditi il tempo necessario tempo e organizza il percorso insieme a loro: lunghezza, dislivello giornaliero, un’eventuale cima, un lago o altra destinazione.

Lascia che controllino il meteo e discutano su quali indumenti indossare e quali mettere in valigia. Puoi consegnare loro bussola e mappa, in modo che possano sempre controllare la posizione lungo il percorso. Parla con loro anche del meteo valanghe. In questo modo coinvolgerai i tuoi ragazzi e li farai sentire parte integrante della squadra.

Stanno imparando e non sono ancora forti come te. Ti devi adattare. Se porti i bambini a fare un’escursione di 1.500 metri che normalmente fai con gli amici, non si divertirà nessuno.

Ma vedrai che con il tempo miglioreranno e i vostri tour si allungheranno, ma ogni escursione dovrà comunque essere un’avventura unica. A nessuno piace essere il più lento, quindi dovrai guidare la fila con una cadenza che consenta a tutti di tenere il passo e non devi aver paura di adattare il percorso.

All’inizio i ragazzi si lamenteranno di dover fare la salita a piedi (soprattutto se i loro amici sono sulla seggiovia). Ma è qui che entrano in gioco le tue capacità di genitorialità dittatoriale: dovrai far capire loro chi è il capo. I bambini sono tutti diversi, ma ho notato più di una volta che bisogna superare il primo ostacolo del lamento e poi si è pronti a partire. È una linea sottile da superare e ovviamente non vorrai veder soffrire i tuoi figli, ma sarai sorpreso da quello di cui sono capaci quando lo fanno.

Devi essere il genitore che chiede “quello che si può fare” e non un genitore che si preoccupa costantemente se il figlio non ce la farà. Imparare a essere guidati, facendo comunque affidamento sul proprio corpo, consente ai bambini di costruire la fiducia in se stessi e di poter contare su questa esperienza in tutte le future situazioni della vita.

Ogni 45-60 minuti si dovrebbe fare una pausa per mangiare e bere qualcosa. Anche i bambini possono guardare l’orologio e decidere quando è ora di fare una pausa. Naturalmente le pause possono anche essere anticipate, ma una giusta tempistica aiuta ad andare avanti.

Mentirei se dicessi che il cibo è il mio forte, perché in fatto di merendine mia moglie non è seconda a nessuno. Sembra che abbia sempre a disposizione tutto quello che di cui hanno voglia i ragazzi. Un altro consiglio da professionista: conserva i dolci migliori (per noi le caramelle gommose) per i momenti più duri.